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16-05-23 /

Flavescenza dorata: la soluzione per combatterla definitivamente

La flavescenza dorata è una malattia epidemica che non lascia scampo al vigneto e in caso di contagio, tutte le piante malate devono essere necessariamente estirpate quanto prima per garantire la sopravvivenza del vigneto e per evitare la diffusione del contagio nelle zone circostanti.

Questa malattia è stata segnalata per la prima volta in Francia durante gli anni Cinquanta, è causata da un fitoplasma trasmesso da un insetto vettore, il cicadellide Scaphoideus titanus. In Italia, la malattia è stata segnalata per la prima volta all’inizio degli anni Settanta ed è attualmente presente in quasi tutte le regioni, in particolar modo in Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Liguria e Friuli Venezia-Giulia.

Ad oggi, la Flavescenza dorata rappresenta la più grave delle malattie causata da fitoplasmi ed è oggetto di quarantena in tutta l’Unione europea.

 

Lo Scaphoideus titanus è il vettore del contagio della flavescenza dorata

 Scaphoideus titanus, per diventare l’insetto vettore del fitoplasma della flavescenza dorata deve alimentarsi a carico del floema di viti infette. Acquisito l’agente patogeno, segue un periodo di latenza di circa tre settimane prima che l’insetto risulti infettivo. Durante questo tempo, il fitoplasma ingerito da Scphoideus titanus, passa nell’emolinfa dell’insetto per spostarsi nelle ghiandole salivari, dove si moltiplica abbondantemente. Da questo momento, l’insetto diventa “vettore” della Flavescenza Dorata. La trasmissione è di tipo persistente propagativa, perché una volta diventato un organismo infetto, il cicadellide rimane infettivo per tutta la sua vita, trasmettendo l’infezione ad un numero infinito di piante una volta che si nutre di esse.

 

Come si combatte la flavescenza dorata?

La prevenzione è come sempre la soluzione migliore per evitare di compromettere la salute e l’esistenza stessa dell’intero vigneto. Al fine di impedirne la diffusione è consigliabile:

  • Liberare il vigneto dalle piante infestanti;
  • Biofortificare le piante di vite attraverso concimazioni ed irrigazioni bilanciate;
  • Acquistare esclusivamente piante provviste di Passaporto delle Piante e provenienti da vivai controllati;
  • Rimuovere i residui di potatura prima di maggio;
  • A partire da fine maggio, monitorare con controlli visivi in campo la presenza potenziale delle forme giovanili del vettore.

In caso sia stata riscontrata la presenza della Flavescenza dorata è necessario:

  • Estirpare e distruggere le piante contagiate;
  • Effettuare trattamenti insetticidi per controllare la presenza del vettore Scaphoideus titanus non appena sia stata accertata la presenza delle neanidi, ricordiamo che la schiusa avviene intorno a fine maggio.
  • Alternare principi attivi con modalità d’azione diversa per evitare l’insorgenza di fenomeni di resistenza.

La soluzione di Manica si chiama Limocide

Limocide è un insetticida, oltre che sostanza naturale a base di olio essenziale di arancio dolce ed è registrato specificatamente contro lo Scaphoideus Titanus: vettore del fitoplasma causante la flavescenza dorata.

Limocide opera attraverso il meccanismo d’azione di contatto:

  • contro le larve per disidratazione;
  • contro gli adulti (insetti a corpo mollo) sia per disidratazione sia per asfissia.

Il formulato di Limocide si è mostrato compatibile con tutti gli agrofarmaci e funziona come sistema preventivo per tutti i tipi di vigneto. Per questo consigliamo di utilizzarlo sempre, in particolare durante le fasi di riproduzione, nascita e crescita dell’insetto vettore cicalina, quindi dal mese di aprile fino al mese di ottobre – questo per garantire una profilassi efficace e ridurre al massimo le probabilità di infezione.

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